sabato 12 ottobre 2013

Svelato il segreto di papa'

Non molto tempo fa, in uno dei miei primi post, mi questionavo sul segreto di papa', vista la capacita' di Ale di mantenere sempre la situazione sotto controllo anche quando solo e unico responsabile di Pippy e Piggy.

I mesi sono passati e la situazione non e' cambiata:

Quando sono io a tenere da sola P&P l'evento viene accompagnato da lamenti, stanchezza planetaria della mamma e un disordine indescrivibile. Quando invece tocca a lui, mai problemi particolari, mai stanchezza, mai disorganizzazione e sempre cibo preparato e congelato a volonta'.

Da quando anche Piggy e' diventata  grosso contributore del caos casalingo, ho deciso di approfondire la questione finche' quest' articolo mi ha aperto gli occhi facendomi arrivare alle seguenti conclusioni:

Se tua figlia beve ancora il latte con il biberon a 3 anni chiudi la bocca alla maestra che pronostica denti cariati a vita e DUCDC*
Se si alza da tavola prima di aver finito la cena lasciando sul pavimento evidenti resti di bistecca dimenticati dei Bambini francesi che non buttano a terra il cibo e DUCDC
Se non fai attività manuali con le tue bambine ogni giorno: DUCDC
Se non vanno allo ZOO a vedere gli elefanti: DUCDC
Se una sera non hai proprio voglia di leggere le otto storie della buonanotte richieste leggile una fiaba, salutala, chiudi la porta e DUCDC
Se non mangiano mele biologiche tutti i giorni: DUCDC
Se un pomeriggio di pioggia e freddo guarda troppa TV: DUCDC
Se la grande piange perche' gelosa della sorella piu' piccola e lo psicologo parla di "trauma da perdita dell'attenzione esclusiva dei genitori" risparmia i soldi del medico e DUCDC
Se mangiano i piselli congelati invece di quelli freschi: DUCDC
Se un giorno non cenano e vanno a letto con un bicchierone di latte: DUCDC
Se non hai ancora comprato le flash cards per fargli imparare l'inglese: DUCDC
Se si fanno un graffio e piangono a dirotto per attirare la tua attenzione: DUCDC
Se dopo l'asilo non vanno in piscina+danza+corso di sollecitazione mentale+corso di musica: DUCDC

e cosi via....

Insomma il segreto di papa' e' di una semplicita' rara.

DUCDC: DARSI UNA CAZZO DI CALMATA.

Si tratta un po' di trattare i bambini come i nostri genitori hanno fatto da che mondo e mondo. Giocare con loro e' d'obbligo ma non dev'essere un'ossessione e non dobbiamo sentirci in colpa se non siamo costantemente sedute a terra a costruire castelli con i lego, a insegnare loro l'inglese... Se vedono che siete impegnati ed irremovibili (tipo mentre cucinate) pian piano capiranno che non devono disturbare e torneranno a giocare da soli. Sicuramente proveranno ad attirare la vostra attenzione, il segreto e' resistergli e da quanto ho capito, Ale e' un maestro nel far finta di non vederle se vuole fare qualcosa e loro non lo lasciano stare. Come mi spiega "l'importante in quei momenti e' non avere contatto visivo".

Guardandomi dal di fuori in quest'ultimo periodo ho visto quella mamma che tanto criticavo quando vivevo a Londra e ai gruppi avevo a che fare con mamme che davano eccessive attenzione ai loro figli.

La mamma:
"Sorry darling if I hurted your feelings" (detto a un bambino di sei mesi che piange...).

Mi ricordo che le guardavo, guardavo i piccoli e vedevo bambini incapaci di dormire da soli e perennemente occupati nell'interruzione delle conversazioni della mamma con altri adulti. Grazie al cielo la mia pigrizia notturna ha fatto si che seguissi alla lettera il metodo DUCDC nel versante sonno anche prima di conoscerlo, cosi quando e' stato il momento di far fare a Piggy tutta la notte, mi sono messa in versione zen mentre lei urlava a squarciagola per 50 minuti la prima notte, 40 la seconda, 30 la terza...1 minuto la quinta.
Ma non e' bastato.

Ultimamente, nel tempo passato a casa con Ale impegnato come non mai al lavoro, ho esagerato con le piccole preoccupazioni e di conseguenza mi sono stressata. Ero arrivata perfino a vivere il rientro a casa dopo lezione con una certa angoscia.

Cosa gli faro' fare ora come attività' educativa? Cosa preparero' di biologico/sano/multivitaminico? Cosa devo inventarmi perche' Pippy non sia troppo gelosa di Piggy? Cosa escogitare per evitare la voglia di cartoni di Pippy? Dove trovare una scuola di danza? Dove portare Piggy perche' anche lei ogni tanto veda bimbi della sua eta'?...

Insomma..stavo prendendo la tangente. Poi mi sono confrontata con altre mamme, amiche e anche con Lui, che questa cosa l'aveva gia' colta da tempo, e ho capito che i bambini non hanno bisogno di tutto quello che noi crediamo necessitino. Ai bambini piace anche stare a casa, soprattutto quando hanno passato otto ore all'asilo e percorso la citta' in macchina, ai bambini fa bene giocare anche da soli, i bambini non subiscono un trauma quando gli viene detto di no. Anzi, se li osservi bene (solo con la coda dell'occhio mi raccomando), il pianto spesso sparisce in pochi secondi. Ma devi resistere...se li guardi va a finire che quei faccini ti stregano ...








lunedì 7 ottobre 2013

Un mondo in una stanza


Ogni mattina dopo aver lasciato Pippy in mano alle maestre mi avvio verso lezione. Due kilometri separano, per puro caso, l'asilo dalla facolta'. Per colpa del traffico quei teorici due kilometri diventano 20 minuti di macchina ma vi assicuro che tutto cio' a Mosca e' un vero lusso.

Nonostante in Russia la puntualita' sia solo un optional, io continuo ad agitarmi quando vedo che sono in ritardo e corro, corro sempre. Ovviamente sono comunque sempre in ritardo ma spesso lo e' anche l'insegnante.

Dopo la quotidiana maratona mattutina per vestire le nane, vestire coprire decentemente la sottoscritta e riempire le varie pance di casa, la vista di quella stanza spoglia con quegli adulti seduti tranquilli mi riempie il cuore di pace e serenità'. So che in quell'aula passero' sei ore di torture grammaticali ma in quel momento la cosa piu' importante e' stare seduta. Se potessi mettermi nella posizione della montagna vi giuro che lo farei.

Niente braccine che mi si avvinghiano e fanno a gara a chi riesce a salire piu' in alto sulla mia gamba, niente lamenti infiniti perché la temperatura del latte non e' esattamente come la voleva sua maesta', niente calzini spaiati a kili sul pavimento. Solo adulti, fermi, tranquilli. Una vera oasi.

Peccato che l'insegnante parta in bomba spezzando l'incantesimo da corso di yoga che sento. Per fortuna il russo mi prende e sono felice di poterlo studiare così intensamente. Sentirmi nuovamente studentessa mi fa star bene con me stessa. Mi riempie. Ma non si tratta solo del russo.

Nelle brevi pause tra un esercizio e l'altro li guardo. Ce ne sono di tutte le eta'. Insieme fanno un quarto del giro del mondo. C'e' chi ha un figlio all'asilo come me, chi l'ha lasciato con la babysitter e chi, come Bennai, ha un bimbo che va gia' a scuola. Quando torna a casa dopo la lezione, mi racconta, correggono i compiti di lei insieme. Spesso e' lui a scovare gli errori. Ishrak invece il suo bimbo non e' ancora riuscito a portarlo a Mosca. Aspetta il suo visto mentre e' in Marocco con il suo papa'. Quando le chiedo quanti anni ha, capisco che si e' sposata davvero troppo giovane e lei mi spiega che e' qui con il suo secondo marito che, come il mio, e' stato mandato per qualche anno a lavorare in Russia. Il tempo passato alla coda per il caffe' o durante il pranzo si riempie di pezzi di storie che legano Spagna, Francia, Marocco, Svizzera, Italia e Turchia in un unico filo. Storie di mamme e mogli che diventano studentesse e compagne di banco trovatesi nello stesso angolo di mondo.

Ma quel gomitolo non si ferma li'.

Angel ha il viso serio e una testa pelata che fa ricordare Picasso. Da vero spagnolo sembra inizialmente un serione e poi pian piano (mezza giornata) si svela un vero compagnone.  Ha l'eta' di mio padre ma, insieme, seduti su quei banchi di scuola, parliamo come due coetanei. Chiedergli perche' studia russo alla sua eta' e' d'obbligo. Sentire che e' venuto qui perché sua moglie l'ha lasciato e' disarmante. Toccante e' ascoltare quanto questo fatto lo addolori nel profondo. Anche Luis sembra avere la sua eta' ma e' tutt'altro tipo e mentre gli viene chiesto il perche' si trova a Mosca dice cantando con marcato accento brasiliano che e' venuto qui a rivivere il comunismo. Questa e' solo la presentazione. Il resto sono le comiche. A quel filo sono poi legati anche San Xung e Bin Xuang. Entrambi coreani ma appartenenti a due diverse generazioni. Quando li vedo insieme faccio fatica a distinguere quello che ha 20 anni da quello che ne ha quasi 40. Stessa pelle levigata e stessi capelli. Li accomuna anche quell'eleganza e quell'educazione tipicamente asiatica.

Sei ore di corso. Due intervalli. Quattro giorni a settimana. Otto persone e piu'. Altrettanti paesi. E una sola, immensa, citta' che insieme sveliamo, anche a colpi di grammatica.

 Davvero un mondo in una stanza. 


mercoledì 2 ottobre 2013

Autunno a Mosca: dove andare con i piu' piccoli quando piove

Se vi siete domandati che fine hanno fatto i post su Mosca all'insegna del verde vi dico subito che qui e' inverno gia' da un mese a questa parte. Il sole (quello sconosciuto) lo stiamo intravedendo oggi per la prima volta ma, ahime', e' arrivato accompagnato da un simpaticiskii freddo polare. Ieri ha pure nevicato.

Voglia di passeggiate all'aria aperta saltatemi addosso quindi.

Non che andare a spasso per Mosca con il freddo e la neve non abbia il suo perche' ma io ho bisogno di gradualità'. Passare dalla canottiera al giubbotto in una settimana non e' umano. Datemi del tempo quindi e vi portero' ancora per i parchi di Mosca, questa volta a fare pupazzi di neve, a vedere famiglie con le slitte e a pattinare sulle piste piu' incredibili che si possano immaginare.

Questo fra forse un mesetto, nel frattempo siamo in questo strano limbo così tipico dell'autunno russo fatto di pioggia, sole che arriva e va, e brezza siberiana.

E che si fa quando piove qui a Mosca con bambini?

Innanzitutto si comprano tute impermeabili per i piccoli e, nonostante tutto, li si porta fuori. Magari a raccogliere le foglie cadute dagli alberi o a saltare nelle pozzanghere.Stranamente i russi, a differenza di molto altri popoli nordici che portano i bambini in camicia a 0 gradi e magari pure con i capelli bagnati, vestono tanto i bambini. Se non volete quindi il cazziatone dalla babuska russa (in russo per di piu') perche' il vostro bimbo non ha il berretto di lana o i guanti, vestitelo per bene!

Se proprio diluvia io ho trovato due sedi del gymboree anche qui a Mosca così se voglio far stancare Pippy e Piggy dopo l'asilo o nei fine settimana posso fare un salto li.

Altra soluzione e' la palestra. Spesso qui i centri fitness hanno uno spazio custodito dove puoi parcheggiare i bimbi mentre vai in piscina o fai addominali. Purtroppo, per me funziona solo per Pippy ma se proprio sono disperata posso sempre andare li e restarci anch'io con la piccola. Come dice la mia amica Paula a volte basta un breve cambio di scena per tirare su una giornata.

Molti dei miei amici passano il tempo nei centri commerciali che qui a Mosca sono ad ogni angolo. Personalmente li trovo claustrofobici ma alcuni, come l'Europeinski, hanno un intero piano dedicato ai bimbi con trenini, giostre e un labirinto di gomma dove perderli...per poi ritrovarli.